Le piddiadi hanno rievocato lo spot sull’uomo che non deve chiedere mai. La nota griffe di profumi avrebbe fatto carte false per arruolare Renzi, almeno sino alle sue dimissioni dal partito.
Tuttavia, nella mia stanca serata davanti ai TG, tra la solita miriade di casi giudiziari e lo sciopero selvaggio dei tassisti animato da scontri tra manifestanti e forze dell’ordine, ho preso atto del ragionamento di Beppe Grillo.
In pratica, ha liquidato il giornalista che con la scusa della rivolta dei tassinaringli chiedeva lumi sulla Raggi. Lui, con la sua mimica del volto, zeppa di uno stupore degno del miglior Marcel Marceau, sosteneva più o meno che “noi“, cioè i pentastellati, “siamo diversi; facciamo errori, ma rispetto agli altri chiediamo scusa…“
In sostanza, che c’è di male se loro sbagliano? Certo, se per i Cinque stelle tutto questo ecumenismo valesse per tutti sarebbe meraviglioso. Se a sbagliare sono gli altri “se ne devono andare a casa“, tuonava lo stesso Grillo qualche tempo fa. Ma evidentemente si riferiva a qualcun altro, reo di qualche altro sbaglio e di scuse meno salvifiche delle sue. Il ricordo indelebile di un programma della RAI del 1974 con Sandra Mondaini e Raimondo Vianello, “Tante scuse“, si fa strada. Lo humor nero della sigla finale, dove i due, correndo l’uno verso l’altra nell’atto di abbracciarsi, si risolveva nello schianto della Mondaini contro un albero, mentre il marito Raimondo si scansava all’ultimo momento, di proposito. https://youtu.be/XI5YO48veDk
Charles Dickens diceva: Scusi se la disturbo, come disse l’assassino gettando la vecchia nel fuoco…