Ittiologia napoletana.

Sta girando sui social la seguente storiella:

Stamattina in una casa qualsiasi di Salerno.

“Papà ma quindi ieri abbiamo vinto lo scudetto, un sogno” 

“No a papà” 

“Papà ma allora l’anno prossimo giochiamo la Champions” 

“No, non proprio” 

“Papà allora Europa League, bellissimo lo stesso” 

“No a Papà, non è proprio così” 

“ Papà ma allora ci siamo salvati matematicamente ieri ?” 

“Non ancora, no” 

“ Ah, finalmente ho capito. Il Napoli grazie alla nostra impresa non vincerà più lo scudetto, vero ?” 

“No, figliolo, forse già giovedì in effetti saranno campioni d’Italia” 

“Papà ma allora siamo proprio dei pesci presi con la botta, questo mi stai dicendo ?” 

Esattamente, ragazzo, esattamente.

Non vorrei soffermarmi sulla partita di domenica scorsa a Napoli contro la Salernitana; un pareggio del tutto casuale con una piccola neopromossa può pure capitare, ma trovo interessante la varietà di modi di dire napoletani che coinvolgono il mondo dei pesci nei mari campani, soprattutto a sud di Napoli, dove ancora si festeggia il ritardo dello nostro scudetto di quest’anno:

O pesce pigliat’ ca botta…: pescare, stordendo i pesci con esplosivi in modo da catturarli deturpati e spesso privi di spina dorsale. Indica appunto persone prive di carattere.

Piscitiello: riferito a una persona che vale poco, facilmente abbindolabile proprio come il pesciolino del fiume che si lascia pescare facilmente.

Sì nu pesce ‘e cannuccia: pesce di cannuccia appunto identificano un tipo particolare di persona ingenua, credulona, giovane e inesperta. Un boccalone si direbbe in italiano.

Sì nu pesce ‘a broro: sei un pesce al brodo, persona bollita, addormentata, di scarso valore.

‘O Purpo se coce int’ a l’acqua soja Il polpo cuoce nella propria acqua: spesso basta saper attendere perché un atteggiamento sbagliato da parte di qualcuno si risolva negativamente per chi lo assume (ad esempio, una prossima retrocessione in serie B).

Certo, chi tene ‘o mare cammina c’a vocca salata, ma il mare di Salerno a volte riserva pesci che la bocca  ‘a tengono solo per spartere ‘e recchie.

Auguri a quei tifosi festanti della Salernitana, dei quali fino a ieri in Italia si ignorava l‘esistenza, se non in qualità di ruota di scorta di Lotito. Auguri per la loro prossima Champions…vista in televisione dal tinello…dalla serie B in giù…

“Sarò con te, tu non devi mollare, abbiamo un sogno nel cuore, Napoli torna campione!”

Author: admin

Michele Morandi nasce a Napoli nel 1964. Dal 1990 vive a Torino dove svolge la professione di Medico Igienista. Il suo indissolubile legame con Napoli, così come la cultura degli anni ’70, hanno fortemente influenzato la sua azione creativa. La trasposizione di immagini e vissuti del passato sono sempre diretti a un’interpretazione della realtà corrente. Nel 2013 pubblica per la Hever editrice L’uomo che non esiste. Il volume è stato presentato a Napoli presso la Saletta Rossa della Libreria Guida e a Torino al Salone Internazionale del Libro di quell’anno. Nel 2015 pubblica sempre per la Hever editrice Il teorema della memoria, presentato a Torino in anteprima presso il Salone Internazionale del Libro e a Napoli presso il Palazzo delle Arti. Nel 2019 pubblica per L’Erudita del Gruppo Giulio Perrone Editore Segui la marea. E’ autore del blog Il buco nelle nuvole, una pagina che oltrepassa la cortina nebbiosa del politically correct e del pensiero unico oggi imperante nel giornalismo e nella politica.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.