I posizionisti

A proposito di saggi, dita e luna il giardino degli eletti, quelli con la erre moscia della grande sinistra italiana, si sta dando un gran da fare nel proprio ruolo naturale e apodittico di “posizionista”. A distanza di secoli dalla caduta del muro e della guerra fredda, è tornato di moda l’antiamericanismo, l’antifascismo, l’antidestra, insomma l’antitutti che non la pensano come i sinistri contemporanei. Al confronto l’ossessione del Cavaliere per i comunisti che mangiano i bambini non era nulla. La Boldrini alla TV in pochi istanti sgretola qualche millennio di democrazia affermando che la Meloni anche se vincesse le elezioni non potrebbe governare perché illiberale.

https://www.la7.it/piazzapulita/video/laura-boldrini-la-destra-di-giorgia-meloni-reazionaria-e-oscurantista-non-puo-guidare-un-paese-06-05-2022-437070

 I Santoro e i  Moni Ovadia, (quest’ultimo, con un copricapo e con argomenti che sembrano usciti da un’occupazione chic anni ‘70 di un liceo), sfoggiano se stessi in un esercizio di auto-culto della personalità, rinvangando il passato come il mitico “Compagno Antonio” (Fassari) risvegliatosi dal coma vent’anni dopo gli anni ‘70. Tutti, stupefatti dall’ imperialismo Nato/USA, ma insensibili all’agghiacciante invasione russa in Ucraina. Tutti ancora molto provati dalle guerre americane del secolo scorso in Corea, in Russia e in Iraq o dall’immagine/spauracchio del leader di Fratelli d’Italia. D’altronde, dopo la crisi di consensi di Salvini bisognava trovare qualcun altro a destra da demonizzare. In aggiunta, i simpatizzanti dell’ex URSS si trastullano indignandosi per i tatuaggi e i canti nazisti del battaglione Azov, nonostante civili Ucraini muoiano come mosche, strepitando sull’”Impero delle tenebre” USA, colti oggi da una strana amnesia, più politica che neuronale. Ad esempio, dimenticano che la guerra in Corea scoppiò a causa dell’invasione della Corea del Sud parte dell’eserciti comunista della Corea del Nord. L’invasione determinò una rapida risposta del Consiglio di sicurezza dell’Onu e gli Stati Uniti, affiancati da altri Paesi, intervennero militarmente nella penisola per impedirne la conquista da parte delle forze comuniste nordcoreane. Così come non ricordano che in Vietnam il conflitto iniziò a causa dell’attività terroristica e di guerriglia in opposizione al governo sud vietnamita. Tale attività era sostenuta da Vietnam del Nord comunista, a sua volta sostenuto da URSS e Cina. Quindi gli americani, stretti alleati del Vietnam del sud lo supportarono fino all’impiego massiccio di risorse militari a difesa dei suoi confini. Nessuno può negare l’imperialismo americano, forse più sottile di altri, ma dimenticarsi, non certo casualmente, di quello comunista sovietico, cinese o della ferocia di quello nord coreano, nord vietnamita e cambogiano è solo patetico, quanto il personaggio di Fassari, resuscitato dal passato rosso degli anni ‘70. I cosiddetti neoputiniani, pronti a scagliarsi un tempo contro “le destre” ree di appoggiare ideologicamente prima della guerra il nuovo Zar, oggi pur di trovare spunti di propaganda, fanno finta di non vedere gli stermini dei russi e le deportazioni di civili, additando gli ucraini come nazifascisti. A proposito, va di moda paragonare Putin a Hitler, ma, ancor prima di quest’ultimo, qualcun altro in Unione Sovietica ammazzava il tempo (… e non solo quello) annientando e deportando interi popoli in nome della bandiera rossa. Che dite, visto che, secondo il Ministro russo Lavrov, Hitler  era ebreo e quindi eliminava i suoi simili, vogliamo affermare insieme ai Santoro, Boldrini, Moni Ovadia, ecc. che  Stalin in realtà fosse ispirato da Gandhi e governò in nome della pace e della concordia universale, così come il suo successore ideologico VP diversi decenni dopo?

Author: admin

Michele Morandi nasce a Napoli nel 1964. Dal 1990 vive a Torino dove svolge la professione di Medico Igienista. Il suo indissolubile legame con Napoli, così come la cultura degli anni ’70, hanno fortemente influenzato la sua azione creativa. La trasposizione di immagini e vissuti del passato sono sempre diretti a un’interpretazione della realtà corrente. Nel 2013 pubblica per la Hever editrice L’uomo che non esiste. Il volume è stato presentato a Napoli presso la Saletta Rossa della Libreria Guida e a Torino al Salone Internazionale del Libro di quell’anno. Nel 2015 pubblica sempre per la Hever editrice Il teorema della memoria, presentato a Torino in anteprima presso il Salone Internazionale del Libro e a Napoli presso il Palazzo delle Arti. Nel 2019 pubblica per L’Erudita del Gruppo Giulio Perrone Editore Segui la marea. E’ autore del blog Il buco nelle nuvole, una pagina che oltrepassa la cortina nebbiosa del politically correct e del pensiero unico oggi imperante nel giornalismo e nella politica.

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