A proposito di saggi, dita e luna il giardino degli eletti, quelli con la erre moscia della grande sinistra italiana, si sta dando un gran da fare nel proprio ruolo naturale e apodittico di “posizionista”. A distanza di secoli dalla caduta del muro e della guerra fredda, è tornato di moda l’antiamericanismo, l’antifascismo, l’antidestra, insomma l’antitutti che non la pensano come i sinistri contemporanei. Al confronto l’ossessione del Cavaliere per i comunisti che mangiano i bambini non era nulla. La Boldrini alla TV in pochi istanti sgretola qualche millennio di democrazia affermando che la Meloni anche se vincesse le elezioni non potrebbe governare perché illiberale.
I Santoro e i Moni Ovadia, (quest’ultimo, con un copricapo e con argomenti che sembrano usciti da un’occupazione chic anni ‘70 di un liceo), sfoggiano se stessi in un esercizio di auto-culto della personalità, rinvangando il passato come il mitico “Compagno Antonio” (Fassari) risvegliatosi dal coma vent’anni dopo gli anni ‘70. Tutti, stupefatti dall’ imperialismo Nato/USA, ma insensibili all’agghiacciante invasione russa in Ucraina. Tutti ancora molto provati dalle guerre americane del secolo scorso in Corea, in Russia e in Iraq o dall’immagine/spauracchio del leader di Fratelli d’Italia. D’altronde, dopo la crisi di consensi di Salvini bisognava trovare qualcun altro a destra da demonizzare. In aggiunta, i simpatizzanti dell’ex URSS si trastullano indignandosi per i tatuaggi e i canti nazisti del battaglione Azov, nonostante civili Ucraini muoiano come mosche, strepitando sull’”Impero delle tenebre” USA, colti oggi da una strana amnesia, più politica che neuronale. Ad esempio, dimenticano che la guerra in Corea scoppiò a causa dell’invasione della Corea del Sud parte dell’eserciti comunista della Corea del Nord. L’invasione determinò una rapida risposta del Consiglio di sicurezza dell’Onu e gli Stati Uniti, affiancati da altri Paesi, intervennero militarmente nella penisola per impedirne la conquista da parte delle forze comuniste nordcoreane. Così come non ricordano che in Vietnam il conflitto iniziò a causa dell’attività terroristica e di guerriglia in opposizione al governo sud vietnamita. Tale attività era sostenuta da Vietnam del Nord comunista, a sua volta sostenuto da URSS e Cina. Quindi gli americani, stretti alleati del Vietnam del sud lo supportarono fino all’impiego massiccio di risorse militari a difesa dei suoi confini. Nessuno può negare l’imperialismo americano, forse più sottile di altri, ma dimenticarsi, non certo casualmente, di quello comunista sovietico, cinese o della ferocia di quello nord coreano, nord vietnamita e cambogiano è solo patetico, quanto il personaggio di Fassari, resuscitato dal passato rosso degli anni ‘70. I cosiddetti neoputiniani, pronti a scagliarsi un tempo contro “le destre” ree di appoggiare ideologicamente prima della guerra il nuovo Zar, oggi pur di trovare spunti di propaganda, fanno finta di non vedere gli stermini dei russi e le deportazioni di civili, additando gli ucraini come nazifascisti. A proposito, va di moda paragonare Putin a Hitler, ma, ancor prima di quest’ultimo, qualcun altro in Unione Sovietica ammazzava il tempo (… e non solo quello) annientando e deportando interi popoli in nome della bandiera rossa. Che dite, visto che, secondo il Ministro russo Lavrov, Hitler era ebreo e quindi eliminava i suoi simili, vogliamo affermare insieme ai Santoro, Boldrini, Moni Ovadia, ecc. che Stalin in realtà fosse ispirato da Gandhi e governò in nome della pace e della concordia universale, così come il suo successore ideologico VP diversi decenni dopo?