Così Ottorino Pianegiani e il suo “ Dizionario etimologico della lingua italiana” intendevano l’origine del termine ipocrisia. Le locuzioni greche di “spiegare sotto”, ai quali aggiungerei “mentite spoglie”, incarnano un’abitudine geneticamente codificata ndel nostro DNA di italiani, figli di comuni, frazioni, staterelli, quartieri e borghi azzeccati con la sputazza più di un secolo e mezzo fa. Dalle ceneri di un novecento bruciato da due guerre mondiali nasce, cresce e prolifera la retorica antifascista e antirazzista, non solo “anti” ciò che è stato ail fascismo storico (…e fin qui amen), ma “anti” tutto ciò che era ed è tutt’oggi lontano da quella retorica, pur non avendo nulla a che fare con fascismi e razzismi. È fascista tutto ciò che non è politicamente corretto e che non è banalizzabile dalla ridicola sinistra nostrana (…e dall’ancor più ridicolo pentastellismo), pur se strumentalmente banalizzato, come: “la guerra è orrenda”, “la povertà è insostenibile”, “la ricchezza è un furto”, “la disoccupazione è inaccettabile”, “le morti sul lavoro sono omicidi a prescindere”, ecc.
Ed ecco alcuni esempi pratici di “chi per reo fine di ingannare altrui, si studia di comparire onesto e religioso, mentre tutto i doveri conculca di onestà e di religione”, ovvero latinamente “Hypòcrita” sul tema del razzismo: http://www.ilgiornale.it/news/insospettabili-difensori-razza-1568167.html
Leggere per capire le origini del populismo trasformista militante…!!