Meglio i napoletani o la munnezza?

In un comunicato stampa, che sbaraglia ogni ricerca filologica sul linguaggio italico, gli ultrà atalantini chiariscono in modo definitivo il concetto di campanilismo: “A Bergamo è sempre stata una questione di campanilismo e non di razzismo: ben venga quando sentiamo Bergamasco contadino cantato a gran voce nella maggior parte degli stadi italiani! Ben vengano gli ‘odio Bergamo’. Tutto questo vissuto sulla nostra pelle non ci ferisce, tutto questo non lo reputiamo razzismo ma anzi ci lega semplicemente di più alla nostra terra, ci rende ancor più fieri delle nostre origini. Noi non siamo Napoletani… la cosa è abbastanza evidente per tutti ma non per qualcuno!”.

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La forza dell’ignoranza: un nuovo gioco politico

Durante un’intervista su “La7” le vengono poste domande sul tema della divulgazione scientifica. Ha fatto scalpore il suo riferimento al trecentosettantesimo grado. Non si sa se anche qui ha mostrato grande eclettismo nel voler riformare la trigonometria, o un difetto di pronuncia le ha fatto scivolare la doppia “s” di “sessanta” in una doppia “t”.

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Latitanti! Chi difende i compagni che sbagliano

Tuttavia, qualcuno meno chiassoso di loro ha perso in quegli anni la vita o gli affetti, il lavoro, la salute e la tranquillità. La medesima serenità di quei cittadini “esuli” cosiddetti “normali” che invece se la godono, non so se in barba alla propria coscienza, ma certamente alla faccia della giustizia italiana, bella o brutta che sia e alla faccia di tutti noi che continuiamo a essere soggetti ad essa.

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