Devo, per una volta, ringraziare Beppe Grillo. Mi ha ricordato ciò che sono sempre stato e sempre sarò: un borghese. Tra i 14 e i 19 anni ero convinto di essere un adolescente rivoluzionario all’interno del ristretto perimetro del sostentamento della mia famiglia, nonostante l’accusassi tutti i giorni di essere borghese. Non mi sbagliavo: borghese lo era, eccome lo era. Non capivo ancora che essere borghesi non era uno stigma, anzi era un colpo di culo. Se fossi nato in una favela a Rio o in una baracca di cartone a Benares avrei sognato dalla mattina alla sera di trovarmi al posto del me stesso nato e vissuto a Napoli, a Parco Comola 23, figlio di un dirigente Falck e di una casalinga di cultura medio alta. Invece il predicatore Beppe Grillo riesuma la lotta di classe, ormai putrefatta e sepolta da tonnellate di terreno e di storia, per liquidare, a suo modo di vedere, decine di migliaia di persone che a Torino hanno espresso le proprie opinioni, diverse dalla sua (…ammesso che lui ne abbia di stabili e durature).
http://www.beppegrillo.it/ode-alla-borghesia-siete-tornati-dove-eravate/
Non saprei quantificare quanti borghesi ci fossero in piazza Castello sabato scorso e sinceramente me ne infischio. So solo che tra tanta gente ho fatto fatica a rientrare a casa tanto le strade limitrofe erano piene di persone. Mi appassionano poco anche le analisi sulle fasce di età dei partecipanti. Essere sotto o sopra i quarant’anni ed essere così tanti per me indica solo l’espressione forte di un disagio profondo. Mi interessa di più domandarmi quanti dei partecipanti borghesi o “borghesucci” (forse per Grillo, a seconda della taglia o della statura…) presenti alla dimostrazione “Sì Tav” hanno votato per i pentastellati alle ultime elezioni. Non è possibile saperlo, ma di certo, vista la numerosità di cittadini, erano un campione largamente rappresentativo.
Tuonare risposte senza porsi, magari prima, le relative domande è una specialità della casa del “Beppe a cinque stelle”, travestitosi ultimamente da rivoluzionario, ma di gran lusso.
http://www.ilgiornale.it/news/cronache/borghese-arricchito-disprezza-i-borghesucci-1601063.html
Ad esempio Grillo potrebbe domandarsi che ne sarebbe oggi di lui se la classe media, soprattutto al sud, non avesse votato per il suo Movimento. Ma come già detto i pentastellati doc non si pongono domande; preferiscono le risposte rapide, passando direttamente alle conclusioni, che poi si risolvono quasi sempre con un bel “No” in via preventiva a tutto ciò che altrimenti non saprebbero spiegare.
Comunque, superati i cinquant’anni, ringrazio ancora il destino di avermi fatto borghese e non giudico neanche Grillo che sputa nel piatto dove ha sempre mangiato e a tutt’oggi si abbuffa proprio grazie a borghesi come me e come, quelli che l’hanno incensato come comico prima e politicante poi, votando per il M5S, al contrario del sottoscritto. Borghesi non necessariamente “grandi” come lui, magari piccoli, piccoli, come gli uomini descritti da Vincenzo Cerami, che: “…mangiano, dormono, bevono, s’accoppiano, mingono, defecano, e poi vanno all’altro mondo.”