Molestie olfattive e diritto al respiro

Apprendo che è in cantiere un’importante provvedimento legislativo a tutela delle narici private. Il M5S vuol far diventare reato la «molestia olfattiva». I pentastellati hanno proposto una legge, chiamata «Diritto al respiro», per tutelare chi vive vicino a impianti che si occupano di trattamento dei rifiuti. 

https://www.corriere.it/politica/20_novembre_18/m5s-vuol-far-diventare-reato-molestia-olfattiva-13fdd90a-29b8-11eb-884f-3aae855c458a.shtml

In epoca pandemica l’olezzo non è certo cosa da poco. C’è quello moraleggiante che si propaga con i predicozzi televisivi del Premier, che ormai non sa più come mimetizzare la propria indecisione. C’è quello della bava rilasciata dalla lumachella della Vanagloria di Trilussa, propagato dal Presidente della Campania De Luca, che accusa i suoi detrattori di lasciare impronte nella Storia con la propria saliva, vantandosene, salvo non essere certo di cosa lascerà lui nella storia di Napoli e della Campania oltre al talento cabarettistico. C’è poi quello di Commissari di Governo che, senza neanche aver lasciato impronte di bava, si auto attribuiscono meriti e appioppano sistematicamente demeriti agli altri, laddove il medesimo Governo non è stato capace di realizzare quanto promesso o almeno quanto dichiarato. Nel frattempo l’incisiva azione legislativa dei pentastellati prosegue indefessa nella difesa dei diritti olfattivi. Certo, vivere a ridosso di una discarica non deve essere piacevole, così come in un paesello tagliato a metà da una strada statale trafficata da tir, in una grande piazza dove ogni giorno viene montato un mercato rionale o a pochi metri dai binari ferroviari di una linea trafficata da treni merci. Se si dovesse legiferare su ogni disagio di un piccolo numero di cittadini, non avremmo la necessità di uno Stato, ma di una riunione di condominio permanente e in effetti quest’ultima era ed è il modello di governo grillino. A questo punto mi sto chiedendo, non appena incomincerà la campagna vaccinale di massa contro il Coronavirus, dove si rintaneranno quelle svariate migliaia di cittadini rivoluzionari che sostenevano il M5S sfilando orgogliosi con i loro figli in braccio e dichiarando che piuttosto che vaccinarli li avrebbero esposti alle malattie esantematiche dei loro amichetti. Come ci illuminerà l’onorevole grillina Taverna dopo le sue famose dichiarazioni: “…oggi i centri vaccinali sono similabili (?) a quelli dove si fanno i marchi pe ‘e bestie”? Si affacceranno ancora festanti da un balcone, pugni in aria, dopo aver abolito la povertà con il reddito di cittadinanza, esultando per l’estinzione della pandemia per merito di un “pericoloso” vaccino (…a loro dire) “imposto” al mondo da “Big pharma”? Forse sì. Allora, a proposito di diritto al respiro, se a casa sentite una puzza, fuori sentite una puzza, in auto sentite una puzza forse non siete sensibili, siete la puzza…

Author: admin

Michele Morandi nasce a Napoli nel 1964. Dal 1990 vive a Torino dove svolge la professione di Medico Igienista. Il suo indissolubile legame con Napoli, così come la cultura degli anni ’70, hanno fortemente influenzato la sua azione creativa. La trasposizione di immagini e vissuti del passato sono sempre diretti a un’interpretazione della realtà corrente. Nel 2013 pubblica per la Hever editrice L’uomo che non esiste. Il volume è stato presentato a Napoli presso la Saletta Rossa della Libreria Guida e a Torino al Salone Internazionale del Libro di quell’anno. Nel 2015 pubblica sempre per la Hever editrice Il teorema della memoria, presentato a Torino in anteprima presso il Salone Internazionale del Libro e a Napoli presso il Palazzo delle Arti. Nel 2019 pubblica per L’Erudita del Gruppo Giulio Perrone Editore Segui la marea. E’ autore del blog Il buco nelle nuvole, una pagina che oltrepassa la cortina nebbiosa del politically correct e del pensiero unico oggi imperante nel giornalismo e nella politica.

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