Il Vate

Un’anziana signora si ammala. Il medico che la segue, dopo numerose visite ed esami, studia il caso e formulando la diagnosi propone una terapia. Il figlio scettico si oppone e il medico gli dice: «Caro signore il problema è che, pur se la malattia è in fase avanzata, con quella terapia avremo il 70% di probabilità di remissione. Se lo combattiamo ci saranno molte chance di sconfiggere il nemico». Il figlio risponde: «No dottore, il problema è un altro! La malattia a mia madre l’ha causata mio fratello, con cui non parlo più da anni. Le sofferenze che le ha dato l’hanno fatta ammalare, per cui il maggior nemico da combattere non è la malattia, ma mio fratello.»

Orbene, ieri è riapparso in video il padre di tutti i talk show della storia televisiva italiana il cui solo cognome evoca trascendenza ideologica. Michele Santoro intervistato da Formigli, sua creatura del passato, a proposito della guerra mossa da Putin contro l’Ucraina, ha sentenziato: “Voglio che Putin venga processato, ma il nostro maggiore nemico non è lui, è la guerra

https://www.la7.it/piazzapulita/video/lintervista-integrale-di-corrado-formigli-a-michele-santoro-il-nostro-maggiore-nemico-e-la-guerra-31-03-2022-432056

Un’affermazione forte, anzi un monito a tutti coloro che invece odiano il benessere, il progresso e soprattutto la pace. Per lui è meglio sempre dividere nettamente i buoni dai cattivi così che i “buoni” che ripudiano la guerra possano abbattere a colpi di anatemi i “cattivi”, ai quali hanno appioppato lo stigma di guerrafondai. Secondo la sua narrazione le crisi mondiali, onnipresenti dall’origine della specie umana, esitano in conflitti, solo per colpa degli amanti della guerra e invece potrebbero essere risolte semplicemente stigmatizzando quest’ultima. Di certo, come è tipico dei barricaderi televisivi, è più suggestivo scandalizzarsi che cercare di capirci qualcosa, magari per tempo e con sufficiente obiettività. Ma a lui non manca l’intuito, magari ha qualche problema con l’obiettività. È sufficiente urlare che il peccato originale dell’uomo non fu quello di Adamo ed Eva, ma della NATO e degli USA le cui colpe, certo non poche, sono sempre e comunque alla base di ogni male del mondo. Nella retorica anti atlantica pescavano pure Benigni e Troisi in Non ci resta che piangere, cercando di fermare Cristoforo Colombo correndo disperatamente sulle spiagge di Palos, nel tentativo di evitare la scoperta delle Americhe. Il fatto è che accusando gli Stati Uniti di malefatte che vanno dalla genesi di ogni guerra nel mondo alla diffusione del Covid, al cambiamento delle stagioni, e magari pure della seconda esclusione di fila dell’Italia ai mondiali di calcio, si assolvono automaticamente i responsabili di qualunque nefandezza esistente, fino a giustificare indirettamente ogni crimine militare e non. I néné di molti (né con gli USA né con Putin) sanno di “mi giro dall’altra parte, ma con classe intellettuale…” tanto nessuno mi obbliga a guardare la realtà, per cui mi piazzo in un punto più alto e fisso tutti mentre si scannano, indignandomi comodamente dalla mia posizione, estranea alla canea sottostante.

Quindi il “Vate” dei talk ci illumina dichiarando che il problema è la guerra e che nessuno si è indignato quando Bush ha invaso l’Irak. Beh, sarà pur vero, ma se il problema è il fratello cattivo e non la malattia della madre va bene lo stesso, basta essere sempre dalla parte giusta…

Author: admin

Michele Morandi nasce a Napoli nel 1964. Dal 1990 vive a Torino dove svolge la professione di Medico Igienista. Il suo indissolubile legame con Napoli, così come la cultura degli anni ’70, hanno fortemente influenzato la sua azione creativa. La trasposizione di immagini e vissuti del passato sono sempre diretti a un’interpretazione della realtà corrente. Nel 2013 pubblica per la Hever editrice L’uomo che non esiste. Il volume è stato presentato a Napoli presso la Saletta Rossa della Libreria Guida e a Torino al Salone Internazionale del Libro di quell’anno. Nel 2015 pubblica sempre per la Hever editrice Il teorema della memoria, presentato a Torino in anteprima presso il Salone Internazionale del Libro e a Napoli presso il Palazzo delle Arti. Nel 2019 pubblica per L’Erudita del Gruppo Giulio Perrone Editore Segui la marea. E’ autore del blog Il buco nelle nuvole, una pagina che oltrepassa la cortina nebbiosa del politically correct e del pensiero unico oggi imperante nel giornalismo e nella politica.

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